Resoconto della serata Rainbow for Africa dell’11 marzo

Lunedì 11 marzo il Sottochiesa di San Francesco si è riempito per ascoltare la testimonianza di tre volontari dell’associazione Rainbow 4 Africa, che lavora in tutta la Val Susa con l’obiettivo di offrire primo soccorso, soprattutto sanitario, a tutti quei ragazzi che tentano di attraversare le Alpi per poter raggiungere la Francia.
Un medico, sua figlia sedicenne e la responsabile dei volontari, hanno raccontato che cosa fanno ogni sera ed ogni notte, fuori dalle stazioni ferroviarie e andando avanti e indietro nel loro camper-base, incessantemente. Incontrano storie di vita di persone che sperano di trovare al di là delle montagne un’accoglienza migliore o semplicemente che dovevano andare ad un matrimonio e che, solo perché “neri”, vengono fatti scendere, magari perquisiti e se non hanno un biglietto di ritorno, non possono risalire sul treno o sul pullman.
La rotta delle Alpi è diventata una nuova frontiera migratoria e chi la affronta con giacche di fortuna e scarpe di tela spesso rischia la vita.
È stata una serata molto toccante, che fa riflettere su quello che le persone sono disposte a fare pur di trovare quella che sperano essere una vita migliore, un’opportunità, ma soprattutto fa pensare a quello che possiamo fare noi e a quello che per fortuna già viene fatto. La rete di soccorso e prima accoglienza di Rainbow si è allargata e rafforzata nel tempo e adesso, fieramente, presentano il loro lavoro potendo dire di aver salvato molte vite.

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