Dal bollettino parrocchiale della parrocchia San Francesco d’Assisi di Piossasco – DIECEMBRE 2000
Carissimi amici e collaboratori,
la lettera che scrivo oggi ho cominciato a pensarla in marzo, quando qui comincia l’autunno, il periodo più duro dell’anno. E una riflessione su tante cose che succedono e che mi portano a ricordare tutti voi che ci aiutate a continuare in questa situazione tanto difficile. A volte penso: se fossero qui a vedere con i propri occhi quello che succede! La miseria, a volte la disperazione, la violenza, l’abbandono dei bambini, l’indifferenza di chi potrebbe risolvere alcune cose o per lo meno dimostrare solidarietà!
Dicevo che a marzo incomincia il periodo più duro perché termina la raccolta della canna, poi arriverà la stagione delle piogge, quando il lavoro nelle piantagioni e nelle Usine diminuisce del 90%. Allora incomincia il tempo delle grandi emigrazioni verso gli stati dove la raccolta della canna si effettua in questa epoca. Tutti i giorni arrivano autobus dal Mato Grosso, dallo Spirito Santo, dal Maranhão, per reclutare mano d’opera di disperati che lavoreranno a qualsiasi prezzo, anche solo per pagarsi il viaggio e poter mandare qualche cosa per sfamare i tigli. In quelle zone sono state abbattute grandi foreste ed è stata piantata molta canna e costruite Usine per la trasformazione in zucchero, alcool combustibile e altri derivati, ma non infrastrutture, solo capannoni per far dormire gli uomini, e mense aziendali; per arrivare alla posta o al telefono, a volte devono percorrere dai 50 ai 100 Km.
Per questo motivo le famiglie non possono andare, ma solo i lavoratori e alcune donne per fare le cuoche. E’ uno sfacelo, un problema sociale molto grave; in paese rimangono in maggioranza anziani, donne e bambini e l’unica fonte di lavoro rimane il Comune (maestre, impiegati, addetti alla raccolta dell’immondizia e dipendenti del piccolo ospedale) e poi qualche muratore e il debole commercio. In questo periodo si aspetta con speranza il mese di settembre. per noi primavera. quando ricomincia il lavoro nelle piantagioni e nelle Usine e tutti, anche noi, avremo un po` di sollievo. Purtroppo quest’anno il l° di Agosto è arrivata per una moltitudine di gente una grande prova: l`alluvione. Dopo due o tre giorni di pioggia torrenziale, i fiumi più importanti di Alagoas sono straripati toccando livelli mai raggiunti negli ultimi 70 anni (è quello che dicono gli anziani di qui) e circa 20 paesi sono stati allagati.
In Joaquim Gomes si sono salvate le case costruite nella parte alta del paese o quelle fatte di mattoni, ma quelle lungo il fiume di fango, circa 300, sono crollate in poche ore. Tutte le scuole, capannoni e tettoie improvvisate si sono riempite rapidamente di sfollati che avevano perso tutto. Sono crollati pure tutti i ponti di accesso al paese e per vari giorni siamo rimasti isolati, anche a causa di frane cadute sulla strada statale.
Danni gravissimi sono stati provocati all`Usina, pronta a funzionare a fine settembre. E’ entrata acqua nelle turbine e nei generatori; le riparazioni dureranno due mesi e la gente continuerà senza lavoro.
Ora vorrei scrivere qualche cosa rispetto agli aiuti che ci mandate regolarmente. A tutti coloro che collaborano per le scuole e gli ambulatori dico che durante l`alluvione sono stati un mezzo utilissimo per affrontare questo momento di emergenza, nel tempo normale e durante l`anno continuano ad essere un aiuto prezioso per tante famiglie, un modello di competenza, sia dal lato sociale che educativo, oltre che un mezzo efficace di evangelizzazione. Le adozioni ci hanno permesso di realizzare cose bellissime e aiutare molte famiglie, ma ci hanno creato anche qualche problema dovuto alla incomprensione delle persone che, pur essendo molto bisognose come tante altre, non abbiamo potuto includere nel progetto.
La domanda è sempre la stessa: “Perche a loro si e a noi no?”. Si cerca di spiegare che non possiamo raggiungere tutti, e a volte togliamo un pochino ad ogni adottato per aiutare casi gravi. Per questo motivo cerchiamo di fare la cosa con molta discrezione. Qualcuno di voi ci ha detto: “Non fate sempre le foto nella scuola materna, ma negli ambienti dove vivono, così si vede di più la realtà”. Però è tanto imbarazzante arrivare in quelle casupole addossate le une alle altre e fare foto; tutti corrono a vedere, ne chiedono il motivo, alcuni si nascondono, altri insistono per essere fotografati anche loro. Quest’anno poi, a causa dell`alluvione sono arrivati in tanti (giornalisti, televisione, difesa civile) a filmare, fotografare e fare più volte elenchi di persone, ma gli aiuti sono stati molto scarsi e tante persone sono rimaste deluse. Per questo motivo, al termine di quest’anno, chiedo la comprensione di tutti voi, non farò foto ai bambini; il prossimo anno quando la situazione si sarà normalizzata, le farò con calma e le manderò man mano che saranno pronte senza aspettare il Natale.
Vorrei ancora dire come aiutiamo le famiglie adottate le quali sono divise in tre gruppi:
1° Quelle che non hanno proprio niente e che riusciamo ad aiutare solo nell’alimentazione nelle cose di base.
2° C’è poi il gruppo dove i genitori, pur essendo molto poveri sono più responsabili e a loro diamo regolarmente all’inizio del mese i soldi dell’adozione perché li amministrino loro, raccomandando che sia soprattutto per il bene dei bambini.
3° Questo gruppo e meno numeroso, ma sta aumentando perché cerchiamo di incentivare in questa direzione, sono quelli che con grandi sacrifici cercano di sostituire la casa di fango, costruendone una di mattoni o blocchi di cemento; a loro diamo anticipati i soldi di tutto l’anno, a volte. quando ai necessario anche di due o tre anni; in questa modo riescono ad avere una casa più sana, decente e sicura e per loro è una grande conquista perche soli non ce la farebbero mai.
Con molta riconoscenza invio i miei saluti anche a nome delle consorelle che vivono con me: Sr Miriam, Sr. Risiomar e la giovane lzabel. Un ricordo particolare a tutti coloro che dal 1990 ad ora sono già venuti a Joaquim Gomes per visitarci. Auguri di Buon Natale e felice anno nuovo. Aiutiamoci vicendevolmente anche con la preghiera.
Sr. Daniela