Se penso a Joaquim Gomes la prima parola che mi viene in mente è il calore umano… nelle mie tre settimane trascorse in Brasile ho avuto la possibilità di incontrare e conoscere tantissime persone, bambini soprattutto, e il limite dato dalla lingua differente è stato facilmente superato attraverso l’abbraccio, un abbraccio spontaneo e naturale.
Ho riscoperto come questo gesto, così difficile nella vita di tutti giorni qui, possa riempierti di gioia e sciogliere qualsiasi peso tu porti dentro. Un abbraccio in grado di abbattere qualsiasi frontiera ed avvicinare due realtà che, apparentemente sono diverse, ma che in realtà fanno parte della stessa umanità.
Non mi è mai capitato di percorrere quelle strade da sola, uscivo dalla casa di Michele e subito vedevo in lontananza e correrci incontro un gruppo di bambini, ti abbracciavano, ti davano la mano e ti salutavano come se per loro tu fossi davvero importante, e penso che questa sia la sensazione più bella e autentica che io abbia provato.
Ormai sono passati quasi cinque mesi da quando sono stata in Brasile, ma i volti, le parole, le storie mi tornano in mente e provo quella sensazione di “saudade” che molti che sono partiti prima di me, mi hanno raccontato e che sto sperimentando anch’io…
Nel periodo natalizio Michele è venuto a trascorrere le vacanze con la sua famiglia a Piossasco e la sera, in cui l’ho incontrato, mi ha dato una busta fai da te con dentro un disegno e gli auguri di Buon Natale da parte di un bambino conosciuto a Joaquim Gomes… la sensazione che ho provato è stata davvero intensa, un misto di commozione e felicità: è stupendo pensare che dall’altra parte del mondo ci sia qualcuno che ti pensa e ti ricorda, è stupendo poter dire di avere degli amici oltre oceano… perché è così, questo viaggio ti porta ad intessere delle relazioni profonde e a volte la nostalgia è davvero grande e la voglia di ritornare a riabbracciarli è forte.
Queste tre settimane sono scolpite nel mio cuore, ripensare al Brasile mi rende felice perché è stato il viaggio più bello che potessi fare in un periodo della mia vita in cui la voglia di allontanarmi dalla monotonia era forte.
Raccontare questa esperienza a volte è complicato perché è fatta di emozioni, colori e tanta vita… la vita di donne e uomini, giovani ed adulti che porto nella mia mente e nel mio cuore, ma soprattutto la vita dei tantissimi bambini che mi hanno fatto emozionare e per i quali provo un affetto enorme… il giocare con loro e trascorrere il tempo negli asili rientrano tra le mie attività preferite.
Sono partita per una missione in un paese più povero del mio e sono tornata a casa arricchita dalla bellezza della natura e dall’autenticità dei rapporti, penso che un’esperienza del genere sia irripetibile e incancellabile perché quando provi delle emozioni profonde ti rimangono dentro.