Il 2014 è per me un anno da ricordare perché ho avuto la possibilità di conoscere da vicino, per la prima volta, la realtà di Joaquim Gomes.
Nei giorni trascorsi in Brasile giorno per giorno ho preso nota di quanto vissuto: le sensazioni provate, le difficoltà incontrate e le riflessioni maturate. E’ stato un viaggio intenso in cui l’incontro ha rappresentato la più grande ricchezza. Ho sperimentato che nel “diverso” è possibile riscoprire la parte più intima di sé e che proprio laddove dominano la privazione e l’ingiustizia i gesti compiuti in gratuità assumo un valore inestimabile per chi li compie e per chi li riceve.
Tanti sono i volti che ho conosciuto e tante le storie che restano nel cuore. Troppe le situazioni nelle quali si è reso manifesto il fatto che ciò che siamo soliti considerare come normalità, non è tale in ogni angolo del mondo.
Al rientro in Italia è nato in me il desiderio di riprendere in mano le pagine di diario di quei giorni, rileggerle e darne una sistematicità più compiuta, pur conservandone invariati forma e contenuto per preservarne la semplicità e l’autenticità. E’ nato così il mio libretto intitolato “Buongiorno Joaquim Gomes!”, come testimonianza, come modo per rivivere e condividere l’esperienza fatta, come gesto di restituzione nei confronti degli amici brasiliani per quanto ricevuto ed appreso.
La speranza è che questa lettura possa aiutare a ricordare la preziosità e l’unicità di ogni singolo giorno nella consapevolezza che nel lontano si può avere più immediata percezione di ciò che ci caratterizza nel profondo.
L’augurio, infine, è che con l’impegno e la dedizione di ognuno, si possa continuare a sostenere i progetti umanitari a favore della popolazione di Joaquim Gomes con azioni concrete e con il fiducioso auspicio che, seppure i cambiamenti nella storia dell’uomo non avvengono repentinamente, un “nuovo giorno” sia possibile, perché anche nei contesti più complessi un piccolo gesto può fare la differenza.
Maria Chiara