Carissimi amici,
il carnevale brasiliano è appena terminato e in questo clima di festa e spensieratezza le importanti attività dell’orto comunitario non si sono fermate!
Un periodo che cade nei mesi più caldi dell’anno, in estate, quando la stagione delle piogge lascia lo spazio alle giornate di sole e caldo. Un po’ stano per una persona come me abituato a legare i mesi di gennaio e febbraio ad un tempo freddo e a volte con la neve.
Ma è tutto relativo: ora qui le giornate sono più luminose, con gli alberi in fiore, con la prospettiva del lavoro che ricomincia nei campi, con la speranza di ricevere un salario a fine mese. Sì, perché qui la maggior parte dei lavoratori lavora al massimo sei mesi l’anno, quelli della raccolta. La canna da zucchero tanto dolce per il proprio succo e per il proprio derivato, tanto dolce per i latifondisti che si arricchiscono coltivandola in grandissime estensioni, è tanto amara per il lavoro massacrante e mal retribuito di chi continua ad essere sfruttato nella sua coltivazione e raccolta. Nonostante ciò, quando si arriva a questo periodo, il pensiero di tanti papà e tante mamme è un pensiero di gioia nel poter mettere sulle tavole qualcosa in più per i propri figli.
In questo contesto l’orto comunitario continua a rappresentare un’opportunità alternativa alla monocultura e ai grandi latifondisti. In sette ettari incontriamo la ricchezza di quasi venti varietà di frutta, solo di banane contiamo sei diverse varietà. Nel nostro piccolo coltiviamo verdura, alleviamo pesci, maiali, api, galline… Insomma l’orto rappresenta in sé la ricchezza di questa terra, di questo clima favorevole per la fauna e la flora. Rappresenta ciò che potrebbe sostentare dignitosamente la vita di una famiglia se l’ingiustizia umana non avesse messo in mano a pochissimi grandissime quantità di terra e non avesse lasciato nullatenenti la maggior parte delle famiglie. Di terra, un Paese grande 28 volte l’Italia, ne ha davvero molta!
Per questo già 17 anni fa è nata l’idea dell’orto: per dimostrare la possibilità di una produzione diversificata, per svegliare gli animi di chi può rivendicare il proprio diritto alla terra secondo il progetto della riforma agraria, per dare lavoro a qualche famiglia, per produrre alimenti salutari da mettere sulla tavola nei nostri asili e per i nostri bimbi, per coinvolgere volontari che possano prestare servizio e in cambio, in base alla necessità, servirsi di ciò che insieme produciamo.
Distanti fisicamente, ma con lo stesso spirito nel credere che il futuro migliore per tutti si costruisce aiutando il prossimo, abbiamo fatto una lunga strada e ottenuto grandi conquiste! Ultima tra tutti è stata il completamento della nuova serra, costruita con le vostre offerte e realizzata concretamente con il lavoro volontario di amici italiani che sono venuti fin qui a mettere a disposizione le proprie capacità, donando il proprio talento ed il proprio servizio.
Questa nuova serra, pensata e costruita secondo una moderno progetto di cultura idroponica, ci permette di risparmiare acqua, lavorare in maniera meno faticosa e raccogliere circa 750 piante d’insalata per settimana! Questa serra si aggiunge alle due più vecchie in cui oggi coltiviamo cavoli, coriandolo e rucola.
Attualmente stiamo partendo con un progetto sperimentale di allevamento di pesci in grosse cisterne che erano utilizzate nei nostri asili ma dismesse perché non più adatte a contenere l’acqua potabile. Nei prossimi mesi inizieremo i lavori di costruzione di una piccola struttura aperta che servirà ad accogliere persone, bambini, famiglie e gruppi che desiderino passare alcune ore di ritiro in mezzo alle grandi piante di mango e di anacardi, di fronte al laghetto dell’orto. Il desiderio è che l’orto diventi ancora più comunitario, sempre di più un luogo da vivere e condividere, al contrario dei grandissimi appezzamenti di terra circondati da lunghi fili spinati!
Per tutto questo, per i sogni concretizzati in questi anni e per continuare a credere in altri sogni che potranno diventare realtà, rinnoviamo ancora una volta e a tutti voi, il nostro più sincero: grazie!
I vostri aiuti sono per noi come dei semi che accogliamo con gioia, piantiamo e curiamo con attenzione e affetto affinché un giorno possiamo rallegrarci nel vedere e raccogliere i preziosi frutti!
Con grande riconoscenza, a nome di tutte le persone ed i bambini che aiutate sostenendo questo progetto, vi abbracciamo con l’intenzione di restituire il sentimento di speranza e di forza che ci donate sempre con il vostro pensiero e con il vostro sostegno!
Michele e la comunità di Joaquim Gomes