Carissimi Amici,
la Pasqua è arrivata.
Si è avvicinata in un tempo in cui è stato difficile prestarle la dovuta attenzione, rivolgerle le cure e la preparazione che solitamente accompagnano questo importane periodo dell’anno.
Il tempo in cui è maturata è stato pieno di silenzio, di solitudine, di morti e di paura. Ma questo non l’ha fermata. Come la primavera, la Pasqua ha continuato a maturare silenziosa e tenace dentro ognuno di noi e con i fiori e il canto degli uccelli, ha portato i suoi frutti. La distanza e le difficoltà avrebbero potuto sopraffarci, ma sono state invece ciò che ci ha permesso, forse più di altri anni, di dedicare il giusto tempo e il giusto raccoglimento per ascoltare e guardare, pregare e aprire occhi, orecchie e cuore al mondo.
I frutti che raccogliamo in questa Pasqua sono molti: la solidarietà rinnovata tra gli esseri umani, da quelli più vicini come le nostre famiglie e amici, a quelli più lontani come i popoli che aiutiamo e a cui tanto siamo legati; il sacrificio dei medici e degli infermieri, che non si sono mai tirati indietro in questa lotta, ma anche di tutti coloro che continuano a lavorare e che prestano il loro servizio; la creatività di ogni singola persona, che si è dovuta reinventare come madre, come prete, come insegnante e come bambino; l’attesa e l’immobilità che amplificano i sentimenti, negativi e positivi, e che danno nuovo significato ai legami, ai valori, alla fede; il rispetto di se stessi e degli altri, della salute, del lavoro e della vita; la fratellanza che ci vede tutti uomini e donne uguali, allo stesso modo vittime di questo virus e allo stesso modo in grado di dare il nostro contributo per sconfiggerlo.
Una profonda comunione ci trova legati in questa Pasqua e in questo spirito ci riempiono di gioia le parole di Padre Patrick, a Gatunga: “Negli ultimi mesi la casa che dà ospitalità agli alunni della scuola era piena, e i bimbi hanno potuto beneficiare delle spese che abbiamo fatto per loro grazie alle offerte ricevute. Abbiamo potuto acquistare dei cereali e sistemare una classe per questi angeli più piccoli”. Nonostante le gravi difficoltà che hanno dovuto subire, causate dalle piogge, dall’invasione delle locuste ed infine dall’avvento del corona virus, sappiamo che i nostri aiuti sono preziosi e possono fare la differenza.
Le condizioni che viviamo quotidianamente le ritroviamo nelle parole di Valdir, il responsabile dei progetti per gli adolescenti di Joaquim Gomes, che ci scrive: “Anche in Brasile, purtroppo, abbiamo dovuto cambiare il nostro stile di vita e la nostra routine quotidiana, ma niente ci impedisce di sognare giorni migliori per noi e per ognuno di voi e speriamo fortemente che questa terribile tempesta passerà. “ANDRÀ’ TUTTO BENE”.
Nonostante tutto, è arrivata PASQUA, il momento dell’amore e del perdono, di vivere e festeggiare, di piantare e raccogliere, il momento di dare e ricevere. È il momento di aiutare nella collaborazione per un mondo di pace, più umano e più fraterno, abbattendo i muri di separazione e creando ponti di unione con Dio.”
È allora con queste parole che ci prepariamo ad accogliere la resurrezione di Gesù, sentendoci Comunità oltre i muri e le distanze e consapevoli che anche noi risorgeremo con lui!
Buona Pasqua a tutti,
gli Amici di Joaquime Gomes
